Ciao!
Dopo la pausa estiva, torna la newsletter nella sua versione #psicocose.
Poiché settembre è il mese dedicato alla promozione del benessere sessuale, let’s talk about it, come recita il motto della prima Giornata Mondiale della Salute Sessuale.
Ma quando parliamo di sessualità, salute sessuale, diritti sessuali e piacere cosa intendiamo? A seguire, un piccolo vademecum che fornisce mattoncini su cui costruire (o decostruire, a seconda dei casi), plasmare e riflettere le proprie esperienze, vissuti e significati in tema di sessualità. Non diamo nulla per scontato, è spesso nell’implicito e nel non detto che molte delle insidie e delle (auto)censure che riguardano la sfera sessuale si nascondono. Conoscenza e consapevolezza sono due degli strumenti più preziosi nel dipanare conflitti, emozioni interferenti e tabù che, talora, possono frapporsi al benessere sessuale individuale. Come cantano le Sat’N’Pepa (1991):
Yo, I don't think we should talk about this
(Come on, why not?)
People might misunderstand what we're tryin' to say, you know?
(No, but that's a part of life)
Come on
Let's talk about sex, baby
A seguire, riporto le definizioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Salute e dell’Associazione Mondiale della Salute Sessuale, ricordando che tali descrizioni sono considerate passibili di costante aggiornamento, rivisitazione e ampliamento. Sono un work in progress, come possiamo essere noi: in costante evoluzione.
Sessualità:
Aspetto fondamentale della vita umana che comprende sesso, identità e ruolo di genere, orientamento, eroticismo, piacere, intimità e riproduttività. Può essere espressa ed esperita tramite pensieri, fantasie, desideri, credenze, atteggiamenti, valori, comportamenti/pratiche, ruoli e relazioni. Non tutte queste dimensioni devono essere necessariamente vissute. La sessualità non può che essere contestualizzata a partire dall’interazione di fattori biopsicosociali, economici, politici, culturali, legali, storici e religiosi, che la possono influenzare (OMS, 2006).
Salute sessuale:
Stato di benessere psicofisico, relazionale e sociale, inerente la sessualità, che va oltre la mera assenza di malattia o disagio. Richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità, come avere la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, esenti da coercizione, violenza e discriminazione. Per essere mantenuta necessita rispetto, realizzazione e protezione dei diritti sessuali delle persone (OMS, 2006).
Diritti sessuali:
Diritti inalienabili e universali, che derivano dall'applicazione dei già esistenti diritti umani alla sessualità e alla salute sessuale (lo sapevate che esistono?). Proteggono il diritto di tutte le persone a perseguire, esprimere e soddisfare la propria sessualità nel rispetto dei diritti altrui, contro qualsiasi forma di discriminazione e violenza. Per citarne alcuni, abbiamo il diritto a:
- perseguire una vita sessuale soddisfacente e sicura,
- decidere di essere persone sessualmente attive o meno,
- integrità corporea,
- relazioni sessuali consensuali,
- autodeterminazione in tema di procreazione,
- informazione ed educazione,
- accesso ai migliori standard di servizi sanitari (OMS, 2010).
I diritti sono stati definiti, ma a che punto siamo con la loro effettiva implementazione? Abbiamo molto su cui lavorare, oggi più che mai.
Piacere sessuale:
Stato di soddisfazione psicofisica ed emotiva, sensazione di godimento derivato da esperienze erotiche individuali o condivise, che includono pensieri/fantasie, sogni e autoerotismo. Autodeterminazione, consenso, sicurezza, privacy, fiducia, comunicazione e negoziazione nella relazione sessuale sono fattori chiave affinché il piacere possa contribuire a una condizione di benessere e salute sessuale. Il vissuto del piacere sessuale richiede un contesto in cui siano rispettati i diritti sessuali, in particolare il diritto di uguaglianza, non discriminazione, autonomia, libertà di espressione, integrità corporea e di accesso a politiche e servizi per la salute sessuale, affinché tale esperienza umana sia positiva per tutte le persone coinvolte e scevra da coercizione e violazione del benessere e della salute sessuale altrui (WAS, 2021).
Parlare di piacere sessuale è una piccola rivoluzione e avere una dichiarazione che ne certifica la rilevanza è un segnale di rottura con una visione della sessualità ridotta alla sola dimensione della riproduttività e della salute sessuale interpretata esclusivamente in ottica medicalizzante, nell’accezione di soluzione di una condizione patologica/assenza di malattia. Omettere il piacere dalla sfera delle nostre identità sessuali significa negare una dimensione della vita umana, non dimentichiamolo. Il nostro benessere non può che nascere e realizzarsi dall’interazione e dall’integrazione di ogni nostra parte, perché il tutto è più della somma delle singole parti. Ed è da questa complessità che esprimiamo le nostre persone, come se fossimo un’orchestra che necessita l’apporto di ogni singolo strumento per realizzare un’armonia.
E infine, una menzione alla giornata di oggi. Istituita nel 2010, dalla World Association for Sexual Health (WAS, Associazione Mondiale della Salute Sessuale), la Giornata Mondiale della Salute Sessuale (World Sexual Health Day - WSHD) ricorre ogni 4 settembre. Questa giornata ha come obiettivo quello di promuovere una maggiore consapevolezza e conoscenza tra le persone in materia di sessualità e salute sessuale, scevra da paure, falsi miti e tabù. Il tema di quest’anno riguarda il consenso (qui il link alla pagina della WAS e qui alla pagina dell’OMS). Ce ne sarebbe da dire in merito, ma ce lo teniamo per una prossima newsletter.
Let’s talk about it, parliamone, scrivevo nell’incipit. Oggi più che mai, sia esso un discorso individuale sia esso collettivo. Perché abbiamo bisogno non solo mettere in parola il non detto, ma anche di riflettere e agire sul come viene narrata la sessualità.
Grazie per il vostro tempo speso qui, per qualsiasi domanda, riflessione o condivisione, vi aspetto nei commenti. Se questa newsletter vi è piaciuta, diffondete!
Ci sentiamo a ottobre con il ritorno della newsletter anche in versione #Vside.
A presto!
Bibliografia