Ciao!
Eccoci con un’edizione speciale della Newsletter, in cui si passa dal Vside al Bside, ovvero al lato Bottelli, a cui associo il mio “assetto” professionale.
Che cos’è Bside?
Quando incapperai nel Bside, troverai un piccolo excursus nel mondo della psicologia e/o della sessuologia. Questa variante della newsletter nasce dalla voglia di raccontare e condividere informazioni sulle “psicocose”: potrai leggere pezzi che ho scritto per altri contesti, riadattati e rivisti per essere pubblicati qui.
Non saranno lezioni, quanto brevi insight sulla nostra vita intrapsichica, che spero possano fornire spunti di riflessione e, magari, nuove conoscenze. Ho scelto la forma scritta poiché è quella in cui mi sento più a mio agio e che mi da la sensazione di avere maggiore spazio d’espressione nel trattare temi in cui la complessità è intrinseca, dimensione che sento mancare nella divulgazione online. I tempi dei social si sono ristretti e questo credo vada a scapito della comunicazione, che rischia di passare dalla semplificazione di nozioni all’appiattimento e svuotamento di concetti corposi. Poi, mi ci metto pure io, non ho esattamente quella che si definisce la dote della sintesi e questo non si sposa con le tempistiche di un reel o di un carosello. Ci ho provato, talora ci provo ancora, ma non è il mio.
Ho diversi temi in mente da trattare, ma la cadenza del Bside avrà un’amplissimo respiro (in primis per rispettare il patto di non intrusione nelle vostre mail). Mi prendo, dunque, questo spazio come un’occasione di condivisione, nonché di sistematizzazione e integrazione di nuove informazioni con gli spunti quotidiani provenienti dalla prassi clinica.
Di che si parla oggi?
Oggi, partiamo con un tema a me caro, perché molto presente nel mio lavoro e perché spesso viene bistrattato. Parleremo di fantasie sessuali. Come canta Maurice White in Fantasy (1978, Earth, Wind & Fire):
Bring your mind to everlasting liberty as one
Come to see, victory in a land, called Fantasy
Perché parlare delle fantasie sessuali? Perché spesso sono fonte più di fatica che di piacere, per quanto la fantasia sia una delle tante componenti delle nostra vita psichica quotidiana. Alcune persone trattano queste immagini mentali (proprie e altrui) con atteggiamento circospetto, se non francamente giudicante. Vergogna e senso di colpa sono emozioni frequentemente associate alle fantasie sessuali, talora instillano il dubbio sulla portata morale della persona e insinuano l’idea che una fantasia possa corrispondere a un desiderio fattuale, che possa o debba essere trasposto nella realtà. Se per alcune fantasie questo può essere vero, per molte altre non esiste alcun legame con un desiderio di attuazione. Nel caso delle fantasie sessuali, talora, il pensiero sembra fondersi con l’azione. Ciò che rende possibile distinguere la realtà dalla fantasia è la capacità metacognitiva della differenziazione. Nello specifico, svolge diverse funzioni: riconosce la natura rappresentazionale del pensiero, distinguendo tra realtà interna ed esterna, coglie la differenza esistente tra diversi tipi di rappresentazioni (sogni, fantasie, credenze e ipotesi) e, come precedentemente detto, tra rappresentazione e realtà. Inoltre, questa dimensione permette di cogliere la natura ipotetica e soggettiva del proprio pensiero, assumendo una prospettiva dalla quale vedere le proprie idee come ipotesi e non come certezze. "È così!" Forse no, qui interverrebbe la differenziazione a ricordare che il nostro è solo uno dei molti punti di vista sulla realtà. Per alcune persone, sembra dunque che l’affacciarsi nella mente delle fantasie sessuali “spenga” la capacità di differenziazione: non si distingue più il piano mentale, da quello reale e una fantasia viene intesa come un desiderio o una volizione d’agito. Torniamo a vivere le fantasie sessuali per quel che sono, fantasie di cui godere; ça va sans dire, qui non mi riferisco a condizioni cliniche.
Abbiamo bisogno di educazione sessuale, abbiamo bisogno di uno spazio di riflessione che consenta di riconoscere le eventuali influenze di una visione eterocisnormativa della sessualità (Neves, 2022) sul vissuto delle nostre identità sessuali, laddove possa rappresentare per noi una limitazione. Abbiamo bisogno di mettere le mani nel torbido, ivi comprese le nostre fantasie, per ripristinare un legame consapevole e attivamente scelto con il piacere nella vita e nella sessualità, scevro da senso di colpa e vergogna. Lehmiller (2018) scrive:
Ci è stato insegnato cosa dobbiamo desiderare e non a capire cosa desideriamo.
Che cos’è una fantasia sessuale?
Prima di continuare, non ci resta che definire cosa sia una fantasia sessuale. E’ una qualsiasi immagine mentale in stato di veglia, che genera eccitazione sessuale. Può presentarsi sotto forma di fotogramma, oppure di immagini che scorrono della durata di alcuni secondi, a minuti e oltre. La sua presentazione può essere spontanea o richiamata volontariamente, in entrambi i casi, stimoli emotivi, sensoriali e ambientali possono generarne la comparsa. Il contenuto, invece, può essere: recuperato da memorie precedenti, imitato o modificato, oppure completamente inventato e, spoiler, il più vario e variegato possibile.
A seconda dei diversi stili cognitivi e della variabilità individuale legata al substrato biologico, le persone possono essere più o meno recettive a questa tipologia di attività mentale (esistono persone che non producono fantasie vedi aphantasia). Il grado di recettività, inoltre, è grandemente influenzata dal moto di autorizzazione che diamo a questa dimensione e all’impatto del contesto socioculturale sulla nostra visione della sessualità.
Quali sono le funzioni delle fantasie sessuali?
L’insieme delle fantasie sessuali determina l’immaginario sessuale, che può essere descritto come la capacità di autoerotizzarsi attraverso le fantasie. E’ uno spazio erotico intrapsichico, che può agire sulla risposta sessuale supportandola. Bader (2018) offre un punto di vista molto interessante sulla funzione delle fantasie sessuali: l’autore le descrive come uno strumento per annullare e neutralizzare quelle credenze e sentimenti che interferiscono con l’eccitazione sessuale, in modo da consentire di vivere in sicurezza la dimensione del piacere. Nello specifico, i sentimenti di preoccupazione, colpa, vergogna, rifiuto e impotenza, e le credenze a loro associate, sono nemici dell'eccitazione sessuale. La rendono impossibile. Bader scrive:
Le fantasie sessuali - che prendano la forma di racconti privati, feticci e preferenze sessuali, scelte pornografiche o perfino il tipo di persona che si trova attraente - sono eccitanti perché in qualche modo, simbolicamente, disconfermano le credenze [patogene] e i sentimenti a esse connessi, credenze e sentimenti che si trovano al di sotto della superficie della coscienza e inibiscono l'eccitazione. Una volta disconfermate, queste restrizioni e questi blocchi vengono rimossi e ci si può eccitare in tutta sicurezza.
Oltre ad attivare e/o supportare la risposta sessuale, le fantasie sessuali assolvono a diverse altre funzioni. Consentono di entrare in contatto la dimensione edonica della vita, possono vivacizzare la routine personale e/o relazionale in ambito sessuale introducendo elementi di novità in modo consensuale, consapevole e sicuro. Lehmiller (2018) nota come le fantasie possano assolvere ad alcuni nostri bisogni psicologici: per es., supportano l’autostima, consentono di esplorare la propria identità sessuale, calmierano ansie personali e sentimenti di inadeguatezza legati alla sessualità. Consentono di vivere emozioni intense e di comprendere non solo ciò che piace ma anche ciò che per la singola persona possa costituire un confine.
Tipi diversi per diversi contenuti
Non solo le fantasie sessuali svolgono diverse funzioni all’interno del nostro funzionamento intrapsichico, possono anche essere categorizzate per tipi. A seguire troverete un breve elenco, sicuramente non esaustivo, ma sufficiente, spero, a rendere l’idea di quanto ampio e variegato possa essere questo mondo. Andiamo, dunque, a vedere da vicino questi “tipi”:
Strutturali: fantasie che fanno parte della persona, sono legate alla storia di vita in quanto “installate” in fasi precoci, tendenzialmente compaiono durante la fase preorgasmatica.
Congiunturali: fantasie legate al momento di vita attuale, per questo motivo variabili nel tempo e tipiche della fase di desiderio ed eccitazione.
Convergenti: fantasie più frequenti all’inizio di un rapporto, che hanno come protagonista la persona o le persone con cui si è in relazione. Per alcune persone, possono permanere nel tempo.
Divergenti: fantasie su partner diversi/e dalla persona con cui si è in relazione. Sono tipiche dei rapporti di lunga durata: non sono un indizio della volontà di tradimento né di insoddisfazione sessuale/relazionale, rappresentano, invece, un dispositivo per introdurre un elemento di novità (potente stimolo che evita il fenomeno dell’abituazione della risposta sessuale), in sicurezza, senza nuocere a nessuno. Quando non si conosce questo aspetto del funzionamento immaginativo, tali fantasie diventano spesso fonte di sgomento, nonché un elemento di messa in discussione della percezione di sè, dei propri sentimenti e della relazione. Una fantasia non implica necessariamente un desiderio, ovviamente diverso è il caso in cui questi due aspetti si sovrappongono, ma in genere le valutazioni sono diverse dalle persone che esperiscono fantasie divergenti.
Flash colorati o suoni: fantasie presenti durante la fase orgasmica vera e propria.
Siamo quasi alla fine di questo excursus. Non ci resta che trattare l’ampio tema dei contenuti delle fantasie sessuali. Possono essere i più diversi e, soprattutto, ricordiamo che ciò che può piacere a una persona può risultare disturbante per un’altra. Al di là di quella che possa essere l’esperienza individuale, un ottimo esempio di questa grande varietà lo fornisce la giornalista Nancy Friday, grazie al libro “Il mio giardino segreto” (1973), in cui indaga le fantasie sessuali delle donne intervistate. Il reportage negli USA ha avuto grande risonanza e successo, tanto da generare una successiva pubblicazione, “Forbidden Flowers, More Women's Sexual Fantasies”, pubblicato nel 1975 (N.d.A. questo testo non è stato tradotto in italiano, va bene uno ma non esageriamo). Googlate se vi interessa il lavoro di Friday.
Infine, non può non essere citato il lavoro sperimentale in tema di fantasie sessuali dello psicologo sociale Justin Lehmiller (2018), che ha coinvolto oltre 4000 persone americane, dai 18 agli 85 anni.
Lehmiller, sistematizzando i risultati, ha osservato che il 97% del campione intervistato abbia avuto almeno una fantasia sessuale nella vita, deducendo quanto questo sia un fenomeno propriamente umano. Enfatizza anche il dato secondo cui meno di un terzo del campione abbia messo in atto nella realtà le fantasie riportate (repetita iuvant). In seguito, ha eseguito un’estesa analisi dei contenuti “preferiti” nonché più frequenti delle fantasie, traendo alcune conclusioni sul significato psicologico che esse possano avere per le persone. Al netto dei limiti della generalizzabilità dei dati ottenuti (la cultura di provenienza delle persone partecipanti è diversa dalla nostra), possiamo trarne spunti interessanti.
Nello specifico, sono stati individuati 7 macro cluster di contenuti, a seguire troverete per ordine di rilevanza i temi più frequenti e le ipotesi dei bisogni accolti da queste fantasie:
1. Sesso di gruppo: gruppo di fantasie che offre un’esperienza multisensoriale e che offre un sentimento di validazione personale, nonché di percezione di desiderabilità.
2. Potere, controllo, sesso violento: fantasie che consentono a livello mentale la sensazione di poter cedere in termini assoluti il controllo e il senso di responsabilità; infine, secondo Lehmiller in questa cornice mentale è possibile esprimere un’identità altra, che non ha spazio nel quotidiano.
3. Novità, avventura: gruppo di fantasie che sostengono l’eccitazione, tramite la percezione di poter uscire dallo standard, dalla tradizione e che consentono di entrare in contatto con la propria propensione a correre rischi (in condizioni di totale sicurezza) e con la dimensione ludica di sé.
4. Taboo e proibito: fantasie che fanno giocare con le emozioni legate all’infrangere norme sociocultuarli e confini morali. La trasgressione diventa l’ingrediente fonte di eccitazione essenziale. Come sempre, qui non ci si riferisce a condizioni cliniche che possono avere anche risvolti legali.
5. Non monogamie consensuali, condivisione partner: queste fantasie consentono di esplorare il mondo relazionale e sessuale al di là di un’ottica monogama. Lehmiller utilizza la self-expantion theory, per comprendere i bisogni che possono muovere questi contenuti. Secondo il ricercatore, queste fantasie si prestano a generare una sensazione di trascendenza e continua crescita, in questo senso di espansione del sé, nelle persone che si affacciano a queste immagini mentali.
6. Passione e romanticismo: gruppo di fantasie che genera un forte senso di soddisfazione affettiva, di calore emotivo e che sembra soddisfare il bisogno di appartenenza e vicinanza con una persona altra da sé.
7. Flessibilità erotica: fantasie che si muovono da un bisogno di sperimentare trasformazione e curiosità. Consentono di uscire dalla propria realtà e più in generale dalla propria identità sessuale, sperimentando identità, orientamenti e prassi sessuali altre.
E questi sono solo i contenuti più frequenti, fate vobis.
Concludendo
C’é un mondo dietro la nostra vita mentale, che vale la pena esplorare e conoscere. C’è un mondo che riguarda il nostro vissuto della sessualità che può essere accolto, ascoltato e non giudicato. Le fantasie sessuali sono parte integrante e costituente di questo mondo.
Quando il pudore sessuale si dissolve sotto la luce di nuovi insight, la nostra capacità di provare piacere nella sessualità aumenta. E soprattutto, quando capiamo la nostra sessualità, capiamo noi stessi (Bader, 2018).
Spero che la versione Bside (ciao Alessio Bertallot!) della neswletter vi sia piaciuta e se pensate che possa essere utile, fatela girare! Se avete riflessioni, domande, curiosità, sapete dove trovarmi (qui o nei commenti).
Ci sentiamo il 16.02 con la terza uscita di Vside e prossimamente con altre #psicocose.
Bibliografia
Bader Michael, 2018. Eccitazione La logica segreta delle fantasie sessuali, Ed. Raffaello Cortina
Friday Nancy, 1986. Il giardino segreto, Ed. Lyra (My secret garden, 1973 Simon & Schuster Ed.)
Lehmiller Justin, 2018. Tell me what you want, Ed. Da Capo Press
Neves Silva, 2022. Sexology the basics, Ed. Routledge