La numero #1
C’era bisogno di un’altra newsletter? Probabilmente no, MA aspetta, mi spiego.
Ciao, sono Vittoria, lavoro come psicoterapeuta e sessuologa clinica a Milano. Qui mi divertirò a condividere momenti di manutenzione ovvero, come dice La Mia Doc, ciò che mi piace e che mi fa stare bene nel quotidiano al di fuori del lavoro (vedi alla voce: ascolti, letture e visioni).
Perché? Perché è quel che già si vede (in parte) nella sezione Stories di Instagram, da cui nascono sempre confronti interessanti con le persone.
L’idea della newsletter nasce, dunque, dalla voglia di sistematizzare questi contenuti e renderli fruibili oltre le 24h, prendendomi eventualmente lo spazio per ulteriori riflessioni (preferirò sempre lo scritto al video).
La cadenza sarà mensile, no pressure e, pur partendo con le migliori intenzioni, più avanti troverete anche elementi di psicologia e sessuologia (in dosi q.b.): il piacere si può scovare in ogni dove e può acquisire forme insospettabili (sempre che vi vada e interessi).
Dopo questo breve incipit, quasi doveroso per la NL#1, passo ai momenti di manutenzione (ascolto, letture, visioni) che ho apprezzato ultimamente e che consiglio. Non fate caso alla brevità e alla natura essenziale di questa prima missiva, ma sto facendo conoscenza del e col mezzo (N.d.A.).
Sezione Ascolto, abbiamo Franz Ferdinand, il primo album dei Franz Ferdinand (2004). Lo Spotify Wrapped di quest’anno mi ha definito una personalità Devotee: quando ti piace un artista, ti piace per davvero. Eh, l’algoritmo ci ha visto lungo e si è accorto che li ho ascoltati abbastanza frequentemente. Sarà perchè a novembre hanno fatto tremare l’Alcatraz? Sarà che me li sogno la notte? Sarà che mi gasano, mi sedano e nuovamente mi fanno venir voglia di ballare? To give you an idea, click here. Colonna sonora di queste settimane: definitiva.
Sezione Letture, Heartland di Sarah Smarsh. Credo il mio libro preferito per questo 2022. Un memoir che a tratti assume le vesti di un saggio, scoperto grazie al BookClub tenuto dal poliedrico Fabrizio Coppola (persona da seguire). E’ un libro che smaschera l’illusione del sogno americano e narra il percorso di separazione e individuazione di Smarsh non solo dalle sue figure genitoriali ma anche dal fardello ereditato dalla propria storia familiare.
Il raccolto dipende dal tempo, o no?
Un seme se è buono fa il suo sporco lavoro a germogliare, ma se t’arriva la grandine ti va comunque di sfiga (p.12).
Sezione Visioni: una mostra fotografica e un film, rispettivamente Relationships di Richard Avedon a Palazzo Reale (fino a fine gennaio ‘23) e Il Piacere è tutto mio.
Qui vi lascio uno dei miei ritratti preferiti di Avedon, una rappresentazione - quanto meno per me - inedita di un giovane Truman Capote.
E, infine, che dire de “Il piacere è tutto mio”? Oh, finalmente un film godibile, un film che narra identità che non hanno grande rappresentazione e che quando ce l’hanno il rischio di stereotipizzazione e/o stigmatizzazione è dietro l’angolo. Ma poichè questo breve paragrafo è stato riscritto più e più volte essendo stato intriso di spoiler, mi fermo subito e in caso mi scrivete. Vi lascio solo con questo spunto: il titolo originale della pellicola è “Good Luck to you, Leo Grande”. Che sposti il focus e voglia essere catchy la scelta dell’italiano? Qui trovate la presentazione del film alla Berlinale 2022.
Gente, per oggi direi che è tutto. Si chiude il 2022 con questa piccola novità, che per me rasenta vette di inusitata alfabetizzazione tecnologica.
Che il 2023 sia come desideriate che sia. A presto,
Vitto
Disclaimer: i link sono inseriti a fini informativi, qualora voleste approfondire, NON sono #ADV. Io lo do per scontato, ma non si sa mai. E già che ci siamo, le due foto le ho fatte io.